Un atto notarile di cui ci è
giunto un breve sunto - grazie alla meritoria opera di Giuseppe Parisi, che
intorno alla metà del Settecento sunteggiò con certosina pazienza gli atti dei
notai defunti - consente di saperne di più sul rapporto che legava Jacopo Del
Duca a S. Lucia del Mela. Nel 1596 l’allievo di Michelangelo coadiuvò i
soggetti preposti alla gestione dei cantieri delle fortificazioni luciesi (i
cosiddetti “deputati delle fabbriche”) nella scelta, eseguita unitamente agli
amministratori comunali (giurati), di uno scalpellino cui sarebbe stata
affidata la stima di «pietre di qualsivoglia spezie». Il documento attesta
dunque la presenza di Jacopo Del Duca a S. Lucia, dove l’ingegnere pare fosse
di casa: intorno al 1591 aveva infatti progettato la Cattedrale e offerto una
consulenza per l’acquedotto civico.
La presenza di Del Duca a S.
Lucia nel 1596, quattro anni dopo l’avvio del cantiere della Cattedrale, rafforza
dunque l’ipotesi secondo la quale, almeno nelle prime fasi, sarebbe stato attuato
il progetto dell’allievo di Michelangelo, poi snaturato verisimilmente dalla
morte dello stesso ingegnere nel 1600 e dalle continue carenze di fondi che
rallentavano non poco l’innalzamento dell’edificio religioso.
Resta da chiarire chi abbia
portato a compimento l’opera, visto che la memoria che attribuiva la paternità
progettuale della Cattedrale a Vincenzo Feriati risulta sempre più infondata.
Non solo perché fa risalire erroneamente l’avvio del cantiere al 1607, ma anche
perché, sulla base di recenti indagini archivistiche condotte dallo scrivente a
proposito del vicino Palazzo Vescovile, sembra che l’anonimo redattore della stessa
memoria - compilata intorno all’inizio dell’Ottocento tra gli ultimi fogli (f.
103) di una più antica “Giuliana della Cattedrale” e rinvenuta da mons.
Salvatore Cambria nel 1935 - abbia fatto confusione col contratto d’appalto del
Palazzo Vescovile, stipulato in notar Fulco l’1 dicembre 1607; palazzo costruito
proprio da mastro Vincenzo Feriati. Risulta difatti improbabile che lo stesso
appaltatore abbia stipulato 12 giorni dopo, presso il medesimo notaio, un altro
contratto d’appalto per la fabbrica della Cattedrale, i cui lavori peraltro non
ebbero inizio nel 1607, come riportato nella memoria, bensì verso il 1592.
Atto di elezione di esperto fatto per Tommaso Paolillo, Giovanni
Filippo Pagano, Proccuradori delle fabriche, collo intervento di mastro Giacomo
lo Duca Ingegniere messinese, presente, e pelli magnifici Tommaso Patti,
Vincenzo Flaccomio e Giovanni Guglielmo di Amico Giurati di questa, fatto in
persona di mastro Carlo di Arcangelo mastro di scolpire pietre, et ut dicitur scarpellatore
e pirriatore per vedere e stimare tutte le pietre di qualsivoglia spezie; e
come per atti sudetti sotto li 11 Febrajo 1596 del bastardello dell’anno 1585 e
1586 [refuso, 1595 e 1596, ndr] al
foglio 389 [Archivio Storico comunale di S. Lucia del Mela, Giuliana
Parisi, notaio Coletta la Mendolia, vol. II, f. 228 r]
La «memoria cavata da monumenti antichi» nella trascrizione di mons. Cambria (Il Servo di Dio Mons. Antonio Franco, Palermo 1977, pag. 67).
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