Ultimamente coi ciottoli hanno
pavimentato la stradina principale entro la cittadella fortificata di Milazzo.
Un’iniziativa, quella della Sovrintendenza di Messina durante i recenti
interventi di manutenzione straordinaria, pienamente conforme alla storia ed
all’identità dei luoghi. A S. Lucia del Mela gli antichi acciottolati («giacàti»)
lungo le strade pubbliche abbondano ancora. Bisognerebbe semplicemente
recuperarli, liberandoli dal sottile strato di cemento che da qualche decennio
li occulta beneficamente, visto che proprio tale strato cementizio li ha di
fatto preservati da ulteriori sgretolamenti. Se ne vedono ancora, contornati da
soglie in pietra da taglio, lungo il vico Cappuccini, in piazza Bando ed in
diverse stradelle poste ai piedi della Cattedrale, alle pendici della «piazza»
per dirla con i Luciesi. Come l’odierna via Gesù e Maria, che un documento
risalente al settembre 1669 additava come la strada maestra che conduceva alla
Cattedrale, ragione questa che spingeva gli amministratori comunali del tempo a
provvedere ad una pavimentazione («ingacàto») affidata ai mastri Domenico
Catalfamo e Francesco Lo Strascio, quegli stessi «mastri giacatore» ai quali il
Comune aveva commissionato la pavimentazione della stradella posta dirimpetto
la chiesa della Candelora: in data 3 settembre 1669 ricevevano infatti quattro
onze «per havere fatto lo giacato in ante la ecclesia della Candilora»
(Archivio Storico Comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 1665-69, f. 826v).
Antico giacàtu nel vico Cappuccini
Verisimilmente fu proprio lungo
la via Gesù e Maria che sul finire del 1642 venne trasportata una colonna della
Cattedrale. Il trasporto, eseguito con tutta probabilità per mezzo di un lungo
carro trainato da diverse coppie di buoi, richiedette la previa manutenzione di
alcune strade ed è attestato da un mandato di pagamento recentemente rinvenuto
dall’amico nonchè restauratore Santo Arizzi presso l’Archivio Storico comunale.
Un documento che fa sorgere non pochi dubbi circa la fine del cantiere di
costruzione della stessa Cattedrale, fine sino ad oggi pacificamente datata al
1642, anno in cui però la Cattedrale doveva essere ancora un cantiere aperto se
si collocava una colonna tra le navate.
Alcune delle 12 colonne della Cattedrale
«Thesoriero pagati a mastro Francesco Lo Strascio et mastro Dominico
Catalfamo onzi quattro et tarì 12 le quali se li pagano per havere fatto
l’ingacato sopra la strata di Gesù Maria cioè per loro mastria manoali homini
per aggiustare la strata pure portata di fari calci rina et altri quale per
essere strata mastra che va alla piazza e che non si poteva passare fu
necessario farsi detta spesa conforme a voi costa, dicemo onze 4.12
Nicolao Angelo Carrozza g[iura]to
Antonio Trovato g[iura]to
Paolo Fulci g[iura]to
d. Valeriano Gratia dep[uta]to
Antonino Zirilli dep[uta]to
de Pagano Sindaco
extat confessio in Zirilli die tertio mense 7bre 8 Ind. 1669»
[Archivio Storico Comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 1665-69, f.
826v].
«Die 20 ottobris XIa Ind. 1642
Thesoriero di questa città di S.ta Lucia del denaro pervenuto et da
perveniri in vostro potere per conto di essa città pagate tarì dieci et otto al
Reverendo C. Santoro di Paula procuratore della Cattedrale ecclesia di questa
città quali si li pagano per conza delli strati per portare la colonna di detta
ecclesia che altrimente non potria caminari detta colonna et per essere fatti
boni in vostri conti da essa recuperireti atto publico di confessione, dicemo
onze 18.
Nicola La Mendolia g[iura]to
Antonio Trovato g[iura]to
Bartholomeo Pagano g[iura]to
Honofrio Patti g[iura]to
Francesco Cocuzza d[eputa]to
dr. don Vincenzo Puleio d[eputa]to
Paulo Cucuzza d[eputa]to
Die 24 Xbris XI Ind. 1642
Extat confesio in actis de Lombardo die quo supra». [Archivio
Storico Comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 1638-43 vol. 3, f. 642v].
Apprezzabile riproposizione del tipico acciottolato
in una scalinata ai piedi della Cattedrale
in una scalinata ai piedi della Cattedrale
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